giovedì 31 maggio 2012

Appena sfiorati….

 

Sono emiliana, e vivo a Modena.

Noi in città abbiamo visto le nostre case, e gli oggetti in esse contenuti, oscillare in modo terrificante, ma grazie a Dio dopo la paura, nessun danno grave. Si vive con l'ansia perenne di nuove scosse forti, e questo ci fa arrivare, al termine di ogni giornata, stremati, stanchissimi, e col dubbio sul dove e se dormire, con porte chiuse o aperte, con luci accese o meno...

Teniamo tutti costantemente aperto il collegamento col sito dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, e siamo felici quando possiamo constatare che ogni 10/15 minuti si verifica una scossa di bassa entità; pare che sia meglio che il MOSTRO borbotti di continuo, piuttosto che stare zitto per troppo tempo, perchè il rischio è che poi sbraiti con una violenza di magnitudo elevata.

Non v'è certezza che questo sia vero, ma se non altro ci permette famigliarizzare col continuo traballare del pavimento....(spesso ci sembra traballi anche quando non vi sono scosse, ormai l'abbiamo nell'anima il terremoto..)

Ascoltiamo le previsioni meteorologiche in religioso silenzio, sperando non dicano che pioverà, perchè anche se noi non siamo in tenda, il pensiero è sempre rivolto ai nostri conterranei accampati.

"Sentiamo" il dolore, la rabbia, la disperazione mescolate con l'aria che respiriamo.

Ora è tempo di ingegneri, di esperti, di medici, di istituzioni preposte, ma molti di noi sono ai limiti dei blocchi di sicurezza, desiderosi di dare una mano,  fermati dalla protezione civile, perchè si intralcia, bisogna lasciarli lavorare, non è ancora il momento.

Giusto.

Però siamo emiliani, e nel nostro DNA c'è la fretta, la voglia di chiudere subito un capitolo spiacevole per ripartire, per ricominciare, per rimetterci in piedi. Ma gli esperti ci dicono che non si può, dobbiamo stare tranquilli ed attendere che il mostro si riaddormenti per altri 500 anni.

Questo, per noi, è frustrante quanto la paura.

TattinaTriste

Ringrazio di cuore tutte voi per i messaggi, le mail e le telefonate, con questo splendido tributo di Alex Fioratti .